Nel 1044 Beatrice di Canossa acquistò il territorio reggiolese da tal Gutifredo Machilinco; nel 1071 la figlia Matilde lo donò al monastero di Frassinoro (sull’Appennino modenese) che nel 1213 lo cedette al Comune di Reggio Emilia, interessato a creare un avamposto contro Mantova. Nel 1218 fu scavato il canale della Tagliata come collegamento al Po e, dal 1242, dopo nuovi attacchi di Mantova che distrusse il precedente insediamento, Reggio iniziò a fortificare il sito. Fu costruita la nuova strada per Reggio e una grande torre (mastio) a nord della Tagliata, circondata da un muro di cinta (completato nei decenni successivi) su base quadrata con lato di 40 metri, che in origine non superava gli 8 metri di altezza. Intorno al mastio sorse così la Rocca e, a nord, il nuovo centro abitato, anch’esso difeso da una cinta muraria. Per incrementarne la popolazione, nel 1244 Reggio vi deportò da tutto il proprio territorio 138 nuclei familiari ai quali riconobbe peraltro statuti e vantaggi economici (donazioni di terreni, esenzioni fiscali, abitazioni). Nel 1306 occupò Reggiolo Rinaldo “Passerino” Bonaccolsi,”signore di Mantova, che nel 1328 fu assassinato da Luigi Gonzaga, fondatore della Signoria dei Corradi da Gonzaga di Mantova. Reggiolo passò ai Gonzaga di Guastalla dal 1631 al 1678, di nuovo a Mantova sino al 1692 e ancora a Guastalla sino al 1746. Fondamentale per lo sviluppo di Reggiolo e di tutta l’area tra Enza e Secchia, la grandiosa Bonifica (1561-1580) realizzata da Cornelio Bentivoglio su incarico degli Este con la deviazione nel Po, a Guastalla, del Crostolo, sottopassato da una duplice galleria per scaricare da ovest le acque stagnanti e convogliarle nella Secchia per mezzo del canale Fiuma-Parmigiana-Moglia.
Nel 1748, col trattato di Aquisgrana, Reggiolo passò ai Borbone nel Ducato di Parma e Piacenza; nel 1802 il ducato di Guastalla fu venduto da Napoleone Bonaparte a Reggio, cui appartenne sino alla nascita (1805) del Regno d’Italia napoleonico. Caduto Napoleone, con il congresso di Vienna (1815) il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla fu assegnato “in risarcimento” a Maria Luigia d’Asburgo-Lorena, (moglie di Napoleone e figlia di Francesco I°,imperatore d’Austria: nemici ancorché genero e suocero) che lo tenne sino alla morte, nel 1847, quando Reggiolo passò al Ducato di Modena fino al plebiscito del 1860 e alla proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861).
E’ dubbio che il nome “Reggiolo” derivi da raza = rovo; più plausibile l’etimo dal latino medioevale radius = fossato difensivo, limite militare, da cui raggius, reggius + suffisso diminutivo – olus = reggiuolo, reggiolo.
Nel 1748, col trattato di Aquisgrana, Reggiolo passò ai Borbone nel Ducato di Parma e Piacenza; nel 1802 il ducato di Guastalla fu venduto da Napoleone Bonaparte a Reggio, cui appartenne sino alla nascita (1805) del Regno d’Italia napoleonico. Caduto Napoleone, con il congresso di Vienna (1815) il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla fu assegnato “in risarcimento” a Maria Luigia d’Asburgo-Lorena, (moglie di Napoleone e figlia di Francesco I°,imperatore d’Austria: nemici ancorché genero e suocero) che lo tenne sino alla morte, nel 1847, quando Reggiolo passò al Ducato di Modena fino al plebiscito del 1860 e alla proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861).
E’ dubbio che il nome “Reggiolo” derivi da raza = rovo; più plausibile l’etimo dal latino medioevale radius = fossato difensivo, limite militare, da cui raggius, reggius + suffisso diminutivo – olus = reggiuolo, reggiolo.