Villa Manfredini sorge a est dell’antico Castello di Reggiolo, poco distante dal vecchio fossato orientale. La zona, oggi circondata da una muraglia, comprende la Villa, al centro, con ampio viale d’accesso e a nord i fabbricati dell’Albergo Nàbila, un tempo rustici della casa dell’affittuario.
Fu costruita quasi certamente dai conti Cattanei, che possedevano molte terre nel Reggiolese e che si imparentarono tramite una loro discendente nel corso del 1600 con Annibale Facchini dei conti Roncaglia. Compare così nei documenti come villa Facchini Roncaglia.
Nel corso del ‘700 divenne un possedimento della Causa Pia Manfredini. Fu ampliata e abbellita come diverse altre ville e palazzi di Reggiolo nel Settecento, il secolo che ebbe il maggior sviluppo edilizio nel paese. Furono ampliate o ristrutturate: le ville Gorna, Fassati, Aurelia, Zuccona, Pironde; i palazzi Riva, Trivelli (Barchessone), Sartoretti; il teatro Comunale e la Casa Municipale; le case padronali Ranaro, Berna, Bondanazzo, Gollina, Palazzolo; i casini dei Giorgi, dei Taffurelli, dei Veneri; e molte Corti rurali.
Gino Morselli, che acquistò nel 1986 la Villa dalla vedova di Giuseppe Manfredini, Dimma Bedogni, vi aprì il Ristorante “Ai Pavoni” e un Albergo, denominandolo “Nàbila”. Il ristorante poi divenne il “Rigoletto” con lo chef Gianni D’Amato.
I fratelli Storchi, hanno acquistato la Villa nel 1992 da Gino Morselli.
A seguito dei danni riportati a causa del terremoto del 2012 la villa viene ristrutturata e riaperta nel 2018